Pesaro 2019, la grafica omaggia Salvador Dalì

Il nostro viandante sa che potremmo essere in qualsiasi momento del giorno e trovarci in qualsiasi luogo. Tutto è come è sempre stato, ma questo non lo spaventa.

La ricerca di Popsophia riparte da qui, dal forte impatto degli orologi molli di Salvador Dalì, emblema ne “La persistenza della memoria” di uno stato che potrebbe disorientare. Trasportando in un vortice che ricorda il tragicomico “Ricomincio da capo” di Harold Ramis. Quello che è ormai diventato il simbolo del surrealismo dell’artista spagnolo viene preso ad elemento cruciale nella grafica pesarese dell’edizione 2019 del nostro festival, che si snoderà dal 4 al 6 luglio nel cuore del centro cittadino. Lasciando dopo sette anni Rocca Costanza.

Il tema “E’ già ieri” si fonde perfettamente con un cronografo che smaterializza il secondo, creando una confusione tra futuro e passato, un ripetersi di immaginario pop che è al contempo antico e attuale. 

Come direbbe meglio Nietzsche – le parole della direttrice artistica Lucrezia Ercoli -, l’orologio di Dalí segna l’eterno ritorno del sempre uguale. Il ribadire un ieri che viene trasportato di trafugo nell’oggi. E diventa finto barlume di un modernismo che di moderno ha ben poco. Creando un vortice dove tutto è così fermo che le lancette del tempo sono insignificanti. Si muovono per farci credere che tutto stia mutando. Ma in realtà nulla è cambiato”.