Proust il questionario popsophia

Il questionario di Marcel Proust – Le risposte

Marcel Proust, prima di diventare il venerato autore della Recherche, si sottopone per ben tre volte ad un questionario che era in realtà un gioco di società popolare già in epoca vittoriana, nato in Inghilterra e poi diffusosi In Francia, dove rimase in voga per tutto l’Ottocento.

 

Scopri le sue risposte argute e spiazzanti, date nel 1893, quando aveva 22 anni e… mettiti alla prova anche tu!

 

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Il bisogno di essere amato, e, più precisamente, il bisogno di essere vezzeggiato e viziato ben più che di essere ammirato.

Qualche tratto di fascino femminile.

 

Qualche virtù da uomo e la franchezza nel cameratismo.

 

Che siano teneri verso di me, se la loro persona è abbastanza delicata da attribuire un gran valore alla loro tenerezza.

 

Non saper, non poter “volere”.

 

Ho paura che non sia abbastanza elevato, e ho paura di distruggerlo dicendolo. 

 

Non aver conosciuto né mia madre né mia nonna. 

 

Me stesso, quale vorrebbero le persone che ammiro. 

 

Quello in cui certe cose che vorrei si realizzerebbero come per incanto e in cui la tenerezza fosse sempre corrisposta. 

 

La bellezza non è nei colori ma nella loro armonia. 

 

Il suo – e, poi, tutti gli altri. 

 

La rondine.

 

Oggi Anatole France e Pierre Loti.

 

Baudelaire ed Alfred de Vigny. 

 

Beethoven, Wagner, Schuman 

 

Leonardo da Vinci, Rembrandt. 

 

Darlu, Boutroux. 

 

Ne ho uno solo per volta. 

 

Quel che c’è di male in me. 

 

Non sono abbastanza istruito. 

 

Il mio volontariato!

 

(senza risposta) 

 

La volontà, qualche seduzione 

 

Migliore – e amato. 

 

Il fastidio di aver pensato a me per rispondere a tutte queste domande. 

 

Avrei troppa paura che mi portasse sfortuna.