Popsophia all’Auditorium Parco della Musica a Roma

Uno spettacolo ideato da Lucrezia Ercoli ha chiuso il Festival delle Scienze con un appuntamento sugli immaginari del fantastico

Il tempio sacro della musica della Capitale è diventato, per una serata, il palcoscenico dell’intrattenimento culturale popsofico grazie ad un format studiato dalla direttrice artistica Lucrezia Ercoli e dal regista Riccardo Minnucci. Un viaggio di rimandi e citazioni provenienti dal mondo della cultura cinematografica e seriale attorno al tema “Immaginari”, il fil rouge dell’appuntamento clou del weekend del 25 aprile.

“Immaginaria. Come nascono e da dove vengono gli immaginari del fantastico” il titolo della conferenza-spettacolo, un percorso affascinante a cavallo fra filosofia, scienza e letteratura: partendo dalla radice stessa della parola “meraviglia”, la stessa che ha colto di sorpresa il numeroso pubblico intervenuto, attentissimo e stupito dal format che coniuga musica, parole e immagini.

Lucrezia Ercoli ha spiegato come all’origine della filosofia ci sia l’esperienza stessa dello stupore e del tremore: “L’immaginario fantastico ci aiuta a scoprire il meraviglioso che abita il reale, ci aiuta a mettere in discussione le certezze del senso comune, ci aiuta a riattivare l’inquietudine per ciò che sfugge alla nostra comprensione, per ciò che va oltre l’evidenza del già conosciuto. Allora possiamo concludere che il fantasy non solo non è una fuga dalla realtà, ma è una vera e propria esperienza filosofica”. La Ercoli ha poi attraversato i riferimenti filosofici contenuti in serie tv e letteratura fantasy coadiuvata dalle immagini e dagli spezzoni video, dal Signore degli Anelli al Trono di spade, passando per il Medioevo fantastico della Spada nella Roccia e arrivando agli interrogativi sull’intelligenza extraterrestre, da E.T ad Arrival.

Gli interventi di Michele Bellone e Licia Troisi hanno affrontato il tema parlando di Multiverso (e delle sue basi teoriche nella scienza) fino ad approdare alla tassonomia delle creature mostruose. Un “bestiario” aggiornato e aggiornabile, “incarnazione di un’infinita potenza creatrice – le parole di Licia Troisi – della meraviglia del mondo, un mondo che nonostante tutti i nostri tentativi per fortuna ancora non siamo in grado di dominare”.