Simpathy for the devil
Rock e male di vivere

Ci sono vite che come fiamme sono destinate a bruciare velocemente. Ma in quella breve fiammata riescono a fare luce per i decenni a venire.

“Dionisi” dell’arte che fra eccessi, sostanze, ma anche musica come catarsi e via per l’infinito hanno saputo “spalancare le porte della percezione” attraverso paradisi artificiali. Ne sono esempi Jim Morrison, il dolore di Kurt Cobain divenuto inno di una generazione in preda a noia e disgusto, Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin fino ad Amy Winehouse e Dolores O’ Riordan.

Anime sensibili e ultraterrene incapaci di venire a patti con “il male” del reale. Miti eterni, in eterna lotta, che hanno incarnato con la loro musica eccessi, follia, trasgressione, ribellione, ma che sulla loro pelle hanno vissuto la bruciatura di un contatto ravvicinato con la fiamma dell’arte e della conoscenza.

A raccontare le parabole delle loro vite entrate nel mito e “le premonizioni” dei loro testi carichi di significati e presagi oscuri Carlo Massarini che torna ad Ancona per il philoshow “Simpathy for the devil” tratto dall’omonimo titolo del brano dei Rolling Stones. Uno spettacolo ideato da Lucrezia Ercoli con la band Factory che riproporrà i brani più emblematici di questi artisti dalla breve vita terrena, ma eterni perché entrati nel mito.