Il successo di Realismo Visionario. Ripartire dalla cultura si può, si deve.

Bilancio positivo per il Festival pesarese

Non c’è fine. Non c’è inizio. C’è solo l’infinita passione per la vita”. Popsophia non poteva che utilizzare il pensiero di Federico Fellini per tracciare il bilancio di Realismo Visionario, la prima rassegna in Italia con pubblico dopo il Covid-19.

In scena a Pesaro dal 2 al 5 luglio, in una città profondamente colpita dall’emergenza sanitaria, il Festival del Contemporaneo è uscito dallo storytelling asfissiante della pandemia, per tornare a dialogare dal vivo. Tutti gli ospiti hanno ragionato con lucidità e speranza sui possibili scenari che si celano nel nostro futuro.

Una partita tosta, viste le difficoltà nel garantire la giusta fruizione degli eventi nel post-coronavirus. È stata una rassegna segnata da un “regime di sanificazione”, ma è stato forse il Festival più intimo di Popsophia.

Il pubblico non si è affatto scoraggiato da distanziamenti sociali, mascherine o gel mani, e ha anzi colpito al cuore gli organizzatori, che si sono visti arrivare in Piazza del Popolo un sold out dopo l’altro. Costante.

I partecipanti hanno apprezzato la proposta, si sono interessati agli interventi e sono tornati ad incontrarsi e respirare cultura, dopo mesi di strade deserte. La platea ha percepito l’obiettivo di tutto lo staff: regalare emozioni. Perfino con la pioggia del venerdì pomeriggio, stretto sotto gli ombrelli, il pubblico ha ascoltato con trepidazione i relatori. Sintomo che la scommessa è vinta.

Per garantire la presenza a tutti gli eventi (i posti in piazza sono stati limitati), Realismo Visionario è andato online, con gli appuntamenti trasmessi pure in diretta sulla piattaforma www.popsophia.com con un record di visualizzazionie migliaia di utenti collegati da tutto il mondo.

Con quattro giorni di programmazione, quattro spettacoli filosofico musicali prodotti, venti eventi culturali e trenta ospiti e artisti in presenza, la soddisfazione è tanta.

 “L’adesione del pubblico ci ha commosso – dichiara la direttrice artistica Lucrezia Ercoli -. L’emozione dei relatori, alla loro prima uscita pubblica dopo mesi di lockdown, di fronte agli applausi di una platea surreale e magica ci ha ripagato di tutti gli sforzi. Abbiamo dimostrato che si può e si deve tornare a fare cultura”.

Era importante ripartire in questa fase dalla cultura – dice il presidente della Regione Luca Ceriscioli -. Dopo un momento così difficile per la città di Pesaro, e per tutto il territorio, c’era la necessità e la voglia di riflettere e di tornare a vivere i luoghi, insieme. Popsophia è riuscita anche questa volta ad essere punto di riferimento del dibattito culturale, e un’occasione di crescita e di grande speranza”.

Ripartire da Popsophia è stato un segnale di rinascita. Non solo per Pesaro ma per l’intera regione – evidenzia il sindaco Matteo Ricci -. È un momento complicato e di incertezza, ma ora più che mai è necessario immaginare la società che avremo davanti a noi. Popsophia lo ha fatto con figure di primo livello, organizzando una manifestazione che ha riscosso grande successo nel segno della sicurezza”.

Popsophia ci ha regalato un’esperienza stupenda – aggiunge l’assessore comunale Daniele Vimini -, con la possibilità di tanti incontri e un grande messaggio di partenza. Questo lavoro incredibile che è stato fatto è veramente un gesto rivoluzionario, un segno di fiducia: il Paese può guardare avanti ripartendo proprio dalla cultura”.

Realismo Visionario è stato organizzato dall’associazione culturale Popsophia con la Regione Marche e il Comune di Pesaro, con il sostegno di Riviera Banca.