“E’ sempre un’emozione inaugurare Popsophia a Pesaro”. Lucrezia Ercoli ha dato il via ieri sera, nello spazio di palazzo Mazzolari Mosca, all’anteprima del festival dedicata alla presentazione del nuovo progetto MeGa, galleria virtuale e modulare che permette il sogno “di entrare nelle immagini, eliminando la distanza fra l’occhio e il quadro”.
E per spiegare come è nata l’idea Popsophia ha voluto dedicare la prima serata ad un approfondimento sulle nuove tecnologie assieme a Francesco D’Isa, filosofo, artista digitale e giornalista culturale che nel suo speech ha messo in evidenza opportunità e limiti delle così dette intelligenze artificiali: “il dibattito in merito spazia dal “ci uccideranno tutti, perderemo il lavoro fino a sono la nuova frontiera del reale” – ha detto D’Isa. Proponendo un raffronto con l’ostilità con la quale è stata accolta la fotografia, D’Isa affronta una serie di problematiche: dal funzionamento tecnico fino agli aspetti etici, ma anche le straordinarie capacità di elaborare immagini: “questa tecnologia è molto simile alla fotografia – ha aggiunto – e come allora alcuni artisti erano scettici sulla possibilità di fare arte con la fotografia, oggi allo stesso modo molti sono convinti che le immagini create con i software di AI non siano arte. In realtà l’arte contemporanea, da Duchamp a Piero Manzoni ha dimostrato che si può fare arte anche con gli escrementi”.
La direttrice artistica Lucrezia Ercoli ha poi illustrato il progetto MeGA che sarà visitabile fino a domenica con i visori VR. Nelle sette stanze virtuali progettate dai developer Alessandro e Leonardo Nardi e con il supporto dell’artista Massimo Macellari il pubblico potrà entrare nella spirale di Popsophia per un’esperienza espositiva unica. “Hakira Kurosawa in uno dei suoi “Sogni” entra nei quadri in un viaggio di immersività. Questa idea pervade anche Mega, in grado di annullare la distanza con lo spazio ed entrarci dentro. Questo il sogno da cui siamo partiti per realizzare la galleria virtuale di Popsophia. Abbiamo usato la tecnologia per dare corpo ad un’idea. La tecnologia è un’estensione del corpo e dei nostri sensi e per rappresentare tutto questo l’ispirazione ci è arrivata dall’architetto morfologo Vittorio Giorgini”.