Philoshow sulla cura a Porto San Giorgio

La Grande Sfida – dipendenze e azzardo patologico, prospettive di cura e prevenzione nelle Marche”, è il titolo del convegno che avrà luogo venerdì 29 novembre 2019 al Teatro di Porto San Giorgio. Un evento aperto a tutti, promosso da OrMe, La Speranza, Ama Aquilone, Croce Bianca, e con il patrocinio dell’Asur Marche, della Provincia di Fermo e del Comune di Porto San Giorgio.

Il convegno si svolgerà dalle 15 alle 20, animato da interventi tecnici di operatori e esperti provenienti da tutta la regione, nonché dalla presenza di politici di ogni schieramento che parteciperanno alla tavola rotonda finale. Al termine del convegno, alle 21, andrà in scena “Il potere dell’Empatia”, spettacolo filosofico-musicale a cura di Popsophia.

Tra gli elementi innovativi de “La Grande sfida”, c’è proprio la scelta di collegare al convegno un Philoshow allestito da Popsohpia. Durante la presentazione, infatti, la direttrice artistica Lucrezia Ercoli ha tracciato un collegamento diretto tra cura e filosofia, poiché “fare filosofia è, appunto, prendersi cura di se stessi e degli altri”.

Il filosofo Simone Regazzoni, ospite della serata, aiuterà a articolare un discorso sul “Potere dell’empatia” cioè su come entrare in relazione, con se stessi e col prossimo, sia il primo e più importante passo per stare bene.

La parola chiave “relazione” sarà resa tangibile attraverso una amalgama di linguaggi, dalle parole alla musica, con l’ensemble Factory che proporrà brani legati alle emozioni, al video, con gli inserti allestiti dal regista Marco Bragaglia.

Durante la presentazione, Francesco Gramegna, assessore alle politiche sociali e della famiglia di Porto San Giorgio, ha aperto gli interventi sottolineando l’importanza di ospitare un convegno che affronta in modo diretto una problematica che ormai pesa su tutto il contesto sociale: “Ad esempio, pensando all’azzardo patologico, mi è capitato personalmente di imbattermi in persone con problematiche gravi, persone molto diverse, dai nonni che si giocano la pensione fino ai nipoti”.

Riccardo Sollini, presidente dell’Arcobaleno e referente scientifico, ha affrontato il valore del convegno nell’articolare un discorso che si è fatto complesso: “Le dipendenze – le sue parole – sono diventate un fenomeno sfaccettato, cioè contengono molte problematiche diverse, quindi sia difficili da prevenire sia difficili quando si devono curare. Abbiamo bisogno di fare il punto e gettare più in là le nostre possibilità di incidere e cambiare la situazione”, e in qualità di referente di OrMe, cioè dell’organismo neonato che raccoglie gli enti accreditati per il trattamento delle dipendenze, ha aggiunto: “Questa è la nostra prima uscita pubblica, e parlare di “grande sfida” fa capire quanto siamo determinati a rimettere al centro dell’attenzione il tema delle dipendenze e la necessità di affrontarlo insieme e su scala regionale”.

Gianni Giuli, coordinatore dei servizi sociosanitari regionali per le dipendenze dell’Asur Marche, nonché referente scientifico del convegno insieme a Sollini, ha ricordato l’approvazione del Piano regionale 2019/2021 che affronta anche le nuove dipendenze digitali e ha aperto la necessità di costruire linee guida innovative per gli scenari futuri, ma anche capaci di affrontare i nodi problematici ormai sclerotizzati. “Ad esempio alcuni luoghi di concentrazione del disagio quasi dimenticati, come Hotel House, Lido tre archi, dove spaccio, dipendenze, marginalizzazione e prostituzione si legano senza soluzione di continuità”. In questo senso Giuli ha sottolineato un aspetto innovativo del convegno: il coinvolgimento delle forze politiche come interlocutori. “Con gli interventi tecnici, aperti comunque a tutta la popolazione, noi delineeremo il fenomeno, metteremo sul piatto i dati più aggiornati, le attese e le difficoltà che incontriamo, poi nella tavola rotonda finale li sottoporremo ai politici ai quali chiediamo appunto di rispondere politicamente, tracciando quel che secondo il loro punto di vista sarà la strada che le Marche dovranno percorrere”.

Isabella Sandroni, referente de La Speranza, ha ricordato come “La grande sfida” sia stato aperto a tutta la popolazione, e quanto è importante ci sia massima partecipazione. Proprio nell’ottica di condividere i dati, le riflessioni politiche, per un dovere di trasparenza ma anche lanciando l’implicita richiesta di far sentire la comunità intera parte di un percorso, della sfida culturale che rappresentano le dipendenze.