“All That Jazz”, Philoshow sulla storia del musical

Quattro Premi Oscar e una sfilza di nomination. Una Palma d’Oro ex aequo. Un numero impressionante di recensioni, tutte pronte ad esaltare una pellicola “con un piede nel teatro e l’altro nel cinema” (parole del Morandini). “All That Jazz- Lo spettacolo continua” rappresenta uno spartiacque nel genere Musical, capace di segnare un prima e un dopo.

E’ stato, del resto, il capolavoro assoluto di Bob Fosse, coreografo tra i più blasonati tra Broadway e Hollywood e personaggio che si accosta nei ricordi del pubblico alla sacralità di Fred Astaire. Bob Fossemise infatti dentro “All That Jazz” tutta la sua anima, creando una narrazione a forti tratti autobiografici. Che racconta la storia di un coreografo che sta allestendo il suo spettacolo, e che si deve confrontare con la sua vita sregolata e sempre sul filo del rasoio. Con gli stress e le nevrosi che si celano dietro una produzione.

Tutto questo accade nel 1979. Sono passati 40 anni dall’uscita del film, e Popsophia parte da questa ricorrenza per un viaggio nel Musical, quell’imponente spettacolo che trae ispirazione dalla cultura operistica e dal balletto, adattandoli con i più moderni gusti della canzone “leggera”. Perché dal “The Black Crook” (considerato dagli esperti il primo lavoro del teatro musicale) del 1866 all’oggi di “La La Land” le cose sono cambiate.

Biumor 2019, a Tolentino, parleremo di questa evoluzione con “All That Jazz – Il Musical e l’elogio della leggerezza”, utilizzando il linguaggio principe del Festival del Contemporaneo, quello delPhiloshow. Nell’appuntamento filosofico musicale, previsto venerdì 22 novembre dalle 21.15 al Teatro Vaccaj, varie forme d’espressione si mescoleranno come di consueto assieme, per rapire il pubblico.

Ospite d’eccezione, Saverio Marconi, guru incontrastato di questo mondo. Direttore artistico e mentore della Compagnia della Rancia, che proprio Biumor nel 2013 ne ha celebrato i 30 anni dalla nascita. Marconi dialogherà con la direttrice di Popsophia Lucrezia Ercoli, ideatrice del Philoshow, con la compagine sonora affidata come sempre alla Factory. Band che da “Cantando sotto la pioggia” rivivrà i passaggi chiave del Musical, fino a “La La Land”. 

Con questo nuovo Philoshow – le parole di Lucrezia Ercoli – allestiamo uno spettacolo che vuole raccontare un genere molto complesso, che ha visto discese e picchi nella storia del cinema. Lo facciamo ricordando anche un grande interprete, Bob Fosse, che in “All That Jazz” aveva cercato di esorcizzare un tema difficilissimo come quello della morte. Una questione che regna nella dicotomia tra esistenza e spettacolo, che alberga dentro un confine poco divisibile. La vita stessa di Bob Fosse è stata un grande show, tornata in discussione grazie alla recente miniserie televisiva “Fosse/Verdon”. Un’opera che descrive il legame professionale e sentimentale tra il regista e la ballerina. Sempre in bilico tra palco e sfrenata quotidianità”.