Nasce un nuovo progetto legato alla città di Senigallia e agli altri comuni dell’Ambito Territoriale Sociale 8 promosso dall’Unione dei Comuni “Le terre della Marca Senone” e dall’ASUR Area Vasta 2 – Dipartimento dipendenze patologiche assieme all’associazione Popsophia per una narrazione originale del tema del corpo e della mente. “PhiloAddiction” è la novità in programma per il 3 settembre a Senigallia.
Un minifestival dedicato al mondo delle nuove alienazioni e relazioni, delle dipendenze, da quelle tecnologiche a quelle da sostanze, un’opportunità per riflettere in maniera filosofica e sociologica su di un tema solitamente relegato alla sfera sanitaria. La nuova sfida di Popsophia si chiama PhiloAddiction: l’immagine scelta per rappresentare lo spirito del festival è un assemblage di Raoul Hausmann, “Lo spirito della nostra epoca”, opera nella quale l’autore sulla scultura lignea di una testa umana inserisce elementi del mondo della tecnica e della tecnologia. Una premonizione dada dello spazio che nuovi strumenti avrebbero occupato nella mente dell’uomo del nuovo millennio.
Il progetto nasce dalla collaborazione fra l’associazione Popsophia, l’ASUR Area Vasta 2 – Dipartimento dipendenze patologiche, l’Unione dei Comuni “Le terre della Marca Senone” e l’Ambito Territoriale Sociale 8 per sperimentare una nuova forma di narrazione della medicina e della prevenzione, passando attraverso la comprensione di fenomeni e comportamenti nuovi e sempre più diffusi. La Filosofia fin dall’antichità si è interrogata sul tema del corpo. Per Platone cura del corpo e cura dell’anima procedono di pari passo e molti sono anche gli scrittori medici che hanno rappresentato nelle loro opere la duplice natura del comportamento umano, della cura e della salute. E oggi che nuove malinconie e nuovi desideri impattano sulle nostre vite ha molto senso ricercare la radice filosofica del nostro essere al mondo.
“I servizi sociali e quelli di ambito sanitario hanno come scopo quello di promuovere il benessere della persona e delle proprie comunità – spiega Maurizio Mandolini dirigente Ambito Territoriale Sociale 8 – e questo progetto contiene elementi metodologici nuovi per intercettare una fetta di popolazione che non accede ai nostri servizi. Alcune dipendenze come quelle tecnologiche sono socialmente accettate e non vissute come patologiche. Popsophia è allora un ponte levatoio che ci permette di uscire dai cilindri nei quali ci troviamo diffondendo un messaggio che non sia di nicchia ma si rivolga alle masse. Negli anni ’70 e ’80 la dipendenza era una dipendenza da sostanza, un peccato di potenza, una scelta individuale che aveva certamente risvolti sociali. Oggi le nuove dipendenze sfuggono ad un controllo e per questo PhiloAddiction non è che una parte di un progetto più ampio che verrà sviluppato il prossimo anno con interventi anche nelle scuole per essere da sollecitazione e stimolo al fine di creare una rete”.
“PhiloAddiction prova ad unire conoscenza e intrattenimento: la cultura pop è veicolo di domande filosofiche sulle complessità del mondo contemporaneo – spiega la direttrice artistica Lucrezia Ercoli – La therapeia degli antichi descritta da La cura di Franco Battiato, la dipendenza tecnologica indagata attraverso la serie tv distopica Black Mirror, il disagio giovanile raccontato da un teen drama come Euphoria, la riflessione sull’empatia attraverso le narrazioni cinematografiche del microcosmo ospedaliero, la gamification indagata con la palestra di Platone. Un modo inedito per traghettare emotivamente il pubblico in un viaggio tra le nostre dipendenze e le nostre fragilità verso una nuova consapevolezza del presente”.
Il festival di Senigallia, in programma per sabato 3 settembre si compone di diversi momenti: il pomeriggio all’Auditorium San Rocco e la sera alle 21.30 in piazza Roma (in caso di pioggia al teatro La Fenice) con uno spettacolo di musica e filosofia pensato appositamente per PhiloAddiction.