Allegria di Naufragi – il tema di Pesaro 2015

Il  tema dell’edizione 2015 è un famoso verso di Ungaretti: Allegria di Naufragi. Si rinnova la scelta dell’ossimoro che accosta due termini contrastanti: il trauma storico ed esistenziale del naufragio contemporaneo in contrasto con l’euforica allegria che trova risorse inaspettate solo all’interno della catastrofe. Dopo la catastrofe – rappresentata per Ungaretti dalla Prima Guerra Mondiale di cui quest’anno ricorre il centenario – il superstite scopre un’istintiva e inaspettata vitalità.

Lo stesso Ungaretti ha motivato così la “stranezza” di quest’ossimoro: «Strano se tutto non fosse naufragio, se tutto non fosse travolto, soffocato, consumato dal tempo. Esultanza che l’attimo, avvenendo, dà perché fuggitivo, attimo che soltanto l’amore può strappare al tempo, l’amore più forte che non possa essere la morte… Non si tratta di filosofia, si tratta d’esperienza concreta»

Nell’età classica, Lucrezio apre il secondo libro del De rerum natura con l’immagine di un uomo che osserva distaccato la scena di un naufragio, sentendosi sicuro nel suo ancoraggio a terra: «Bello, quando sul mare si scontrano i venti e la cupa vastità delle acque si turba, guardare da terra il naufragio lontano: non ti rallegra lo spettacolo dell’altrui rovina, ma la distanza da una simile sorte». Ma il filosofo contemporaneo, orfano di ogni protezione e sicurezza, non ha più questo stabile e distaccato punto di vista da cui godersi lo spettacolo. è egli stesso il naufrago che vive nella tempesta postmoderna di cambiamenti repentini.

La pop filosofia abbandona i concetti astratti e si lascia trascinare dal moto ondoso della società contemporanea. Il viandante si conferma metafora perfetta per il viaggio periglioso di Popsophia 2015 e si trasforma, come scrive Ungaretti, in un “lupo di mare” che sbarca a Rocca Costanza pronto ad affrontare l’allegria pensosa dei fenomeni pop.

Il naufragio, il rivolgimento maligno della sorte e la conseguente impotenza dell’uomo, rappresenta uno dei simboli più potenti e antichi della nostra tradizione culturale. Ma questa grande metafora esistenziale dell’Occidente è interpretata oggi nei modi più diversi dalla pop culture che ne mette in luce l’ambigua duplicità: dal catastrofismo veicolato dai social network ai viaggi apocalittici creati della fantascienza, passando per i naufragi sentimentali raccontati della musica pop.

La cultura pop – superstite dopo la tempesta che ha spazzato via tutte le vecchie gerarchie storiche, religiose, culturali ed economiche – interpreta perfettamente la malinconica allegria che segue la catastrofe coniugando l’oscurità di un viaggio senza direzione e la creatività della mutevole scena del mondo pop con nuovi desideri e speranze.

L’ossimoro Allegria di Naufragi ritrae perfettamente la condizione inquieta dell’uomo contemporaneo e stimola domande e interpretazioni diverse. Sul significato di questa laconica allegria, che sia una danza grottesca sull’orlo del precipizio o uno slancio vitale che supera la sofferenza, si confronteranno gli ospiti e il pubblico dell’edizione 2015. Popsophia ricostruirà, con i frammenti rimasti a galla dopo la tempesta, nuove scialuppe di salvataggio per il pensiero contemporaneo.

Lucrezia Ercoli

Direttrice Artistica Popsophia