Conto alla rovescia per il festival di Pesaro che racconterà le sfaccettature del mostro, da Dino Risi ai serial killer, fino a Vasco Rossi. “Era in carcere a Pesaro, per i nostri genitori era un mostro, invece era un fenomeno della contemporaneità”. La direttrice artistica Lucrezia Ercoli: “non siamo un semplice contenitore, produciamo spettacoli, in questi 11 anni abbiamo ricercato la nostra unicità”.
“Popsophia è un programma fenomenale in un’estate mostruosa”. Così il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha presentato questa mattina in conferenza stampa il programma di Popsophia che apre giovedì prossimo il 6 luglio con il tema “Amati mostri”.
All’incontro hanno partecipato la direttrice artistica Lucrezia Ercoli e l’assessore alla bellezza Daniele Vimini assieme ai ragazzi e ragazze che prenderanno parte al festival come volonari. Il programma spazierà dai mostri di Dino Risi alle “teratologie”, tassonomie del mostruoso, fino ai “cattivi” della Disney. E nel philoshow protagonista sarà anche quel “mostro” di Vasco Rossi, mostro del rock, ma non solo.
A ricordare il legame con Pesaro è stato proprio il primo cittadino che ha sottolineato come il tema di quest’anno si apra a riflessioni profonde sui mostri veri e presunti, ricordando un aneddoto della sua giovinezza legata al philoshow in programma sabato 8 luglio: “Quando ho conosciuto musicalmente Vasco ero un ragazzino, allora si trovava nel carcere di Pesaro, a Rocca Costanza – ha ricordato il sindaco Matteo Ricci – I genitori ne parlavano come un mostro, e qua invece c’era chi chiedeva Vasco libero. Per i genitori era la vita spericolata, un mostro da cui stare lontano e invece si è dimostrato un filosofo dell’età contemporanea. Programma fenomenale in un’estate mostruosa. E un modo per noi per prepararci alla capitale italiana della cultura. È un’estate mostruosa a Pesaro, piena e una delle cose più belle è il coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze, coinvolti in un tema, quello della filosofia, affrontato in modo originale ed unico in Europa”.

La direttrice artistica Lucrezia Ercoli si è soffermata sull’unicità del festival e sulla sua differenziazione rispetto alla ricchezza di eventi che caratterizza l’estate pesarese. “Questa città è cambiata tantissimo in questi dieci anni, nel fermento estivo e culturale che si è formato abbiamo creato un nostro spazio per farci “grandi” attraverso la sfida dei temi e la coerenza degli argomenti. Popsophia produce gli spettacoli, non siamo solo un contenitore di appuntamenti. L’idea è uscire il 9, a festival concluso con qualche domanda in più”.
La direttrice artistica ha poi raccontato il programma che si articola ponendo il focus su tre sfaccettature, partendo da I mostri di Dino Risi, fino al mostruoso che ha a che fare col corpo e la tendenza a rendere spettacolari e oggetto di scherno i corpi non conformi, il mostruoso come deforme è uno dei grandi temi del contemporaneo. L’altro aspetto è il true crime con le declinazioni sul fascino del male, dai serial killer alla filosofia dell’horror declinato su serie tv, videogiochi e docufiction. E poi la grande novità del festival una giornata in più con la mostra nella galleria Mega nella giornata di apertura giovedì 6 luglio: “rifletteremo sul vero mostro della contemporaneità, l’intelligenza artificiale e il virtuale, da Frankestein alle chat Gpt, cogliendo la nuova sfida di Popsophia che studia l’utilizzo delle nuove tecnologie per dare immagine al pensiero”.
“In questa estate 2023 viviamo un clima culturale che è già quello della Capitale. Una manifestazione come Popsophia centra tutti gli obiettivi che ci siamo dati per il 2024 non solo come evento, ma come finalità culturale – ha concluso l’assessore Daniele Vimini – Il festival ha saputo dal primo anno e in modo fluido crescere assieme ai cambiamenti della città, cucendosi addosso alle istanze e volontà di partecipazione del territorio. Una manifestazione che sa interessare e coinvolgere generazioni e fette diverse di pubblico”.