Una leggera pioggia caduta proprio quando il tramonto avrebbe dovuto colorare di luce l’inaugurazione dello spettacolo dedicato al solstizio d’estate non ha rovinato l’evento né scalfito la determinazione e la pervicacia con la quale i 780 spettatori del nuovo show estivo di Popsophia hanno aperto l’ombrello in attesa dell’inizio.
Una serata evento, da grande occasione, ha salutato la riapertura dell’Anfiteatro romano di Ancona riallestito in tempo record come location per gli appuntamenti estivi organizzati dal comune. Ricchissimo il parterre degli invitati fra autorità civili e militari, oltre al sindaco Daniele Silvetti, all’assessore regionale alla cultura Chiara Biondi, gran parte della giunta del comune anconetano, consiglieri comunali, esponenti dell’ufficio scolastico regionale, operatori culturali, che hanno partecipato ad un momento storico per la storia della città. E la solennità dell’appuntamento è stata evidente al momento dei saluti.
“Estate, filosofia del solstizio” è stato lo spettacolo inedito, ideato da Lucrezia Ercoli per enfatizzare la solennità dell’apertura impostando una narrazione che come un cerchio perfetto racconta la parabola di Popsophia ad Ancona: “Con Popsophia siamo arrivati qui nei giorni più corti dell’anno, il solstizio d’inverno a dicembre, il dies natalis. Stasera celebriamo la fine di quella parabola, il solstizio estivo, il rito di passaggio che segna un confine fra un prima ed un poi”. Tutto lo show ha voluto proprio sottolineare i riti dedicati alla luce e al fuoco, alla purificazione, al chiarore del sole che nelle ore del solstizio vince sulle tenebre portando con sé la simbologia di fertilità, abbondanza, salvezza, ma anche il presagio della sua fine. Ad accompagnare Lucrezia Ercoli sul palco il filosofo Simone Regazzoni che ha riletto la filosofia partendo dall’ambiente marino, dall’acqua, da Talete a Eraclito, offrendo una chiave di lettura inedita di tutto il nostro stare al mondo, come surfisti fra le onde, galleggiando sulle terre emerse in cerca perenne di equilibrio. E in un gioco di rimandi le canzoni della Factory da “O sole mio” a “Onda su Onda” fino a Let the sunshine hanno suggellato l’inizio dell’estate anconetana.
Un “miracolo” reso possibile grazie alla collaborazione fra Comune di Ancona, Soprintendenza per i beni archeologici e culturali e Associazione Popsophia, oltre a tutte le persone che in questi giorni hanno lavorato senza sosta per rendere accogliente il sito e pronto per regalare un’emozione che mancava da 12 anni.
A sottolinearlo è la Soprintendente Cecilia Carlorosi prima dell’inizio dello spettacolo: “Il regalo per la città è grande – ha riferito – quello che speriamo è che sia gradito. La nostra volontà era quella di restituire questo bene alla città di Ancona e ringrazio anche Popsophia per lo sforzo creativo di aver realizzato una rassegna per questo luogo”.
Ha sottolineato invece l’aspetto legato alla collaborazione fra enti e la disponibilità a guardare nella stessa direzione il sindaco di Ancona Daniele Silvetti: “Questa è la sera dell’orgoglio, della contentezza e della felicità – le parole del primo cittadino – il ringraziamento va alla Soprintendenza per aver accolto la richiesta e reso disponibile tutto questo grazie alla sua disponibilità. Quello di stasera è un momento in cui la città si riappropria di un pezzo della propria storia e di un luogo magico”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi: “una serata in un luogo magico. Popsophia ha dimostrato in questa città, ma non solo, di essere una realtà importante capace di unire filosofia antica e contemporaneità”.
“Aprire l’anfiteatro era uno dei primi obiettivi che ci eravamo dati – ha aggiunto l’assessore alla cultura del comune di Ancona Anna Maria Bertini – per dare un volto culturale nuovo alla città. Grazie all’architetto Carlorosi senza la quale non avremmo potuto donare questo spazio che fra gli anfiteatri romani marchigiani è il più grande e che abbiamo voluto inaugurare nella giornata del solstizio con uno spettacolo appositamente dedicato proprio per sottolineare questo passaggio”.